Commediografo e scrittore svizzero di lingua tedesca. È autore di opere
nelle quali il notevole talento teatrale è messo al servizio di una
lucida ed impietosa considerazione dei casi e dell'esistenza umana. Bersaglio
dell'amara satira di
F. sono soprattutto le degenerazioni totalitarie
delle ideologie contemporanee, e quella che a lui appare come una progressiva
alienazione alla quale siamo condannati un po' tutti. Da ricordare in
particolare le commedie:
La muraglia cinese (1946) e
Don Giovanni o
l'amore della geometria (1953), nella quale il celeberrimo seduttore finisce
vittima del più banale dei vincoli coniugali. Stimolante e ricco di
suggestioni è anche il
Diario 1946-1949, edito nel 1950. In campo
narrativo, le opere migliori di
F. sono i due romanzi
Stiller
(1954) e
Homo Faber (1957), nei quali si riconferma la sua attenzione e
sensibilità al più ampio quadro dei rapporti sociali e
interpersonali. Altre opere:
Il mio nome sia: Gantenbein (1964),
Montauk (1975),
L'uomo compare nell'olocene (1979),
Barbablù (1982). Drammi teatrali sono
E cantano ancora
(sulle responsabilità dei crimini di guerra, 1945),
Don Giovanni o
l'amore per la geometria (1953),
Il signor Omobono e gli incendiari
(1953),
Andorra (1962),
Trittico (1978). Di grande interesse sono
i
Diari, prevalentemente autobiografici (Zurigo 1911-1991).